Come Gestire lo Studio Professionale Individuale

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Una delle caratteristiche più interessanti di  una libera professione è quella di poter organizzare a proprio piacimento lavoro e  vita professionale.

E’ questa libertà che spinge molti professionisti, dopo aver per lungo tempo  collaborato con un altro studio, a mettersi in proprio.

Il principale motivo per cui si fa il grande passo è data dall’esigenza da parte del professionista di una maggiore autonomia. Maggiore libertà. Almeno sulla carta.

Ma quali sono i problemi che un libero professionista incontra quando decide di mettersi in proprio?

Ho analizzato i principali vantaggi e svantaggi dello studio professionale individuale dispensando alcuni semplici consigli su come gestire al meglio lo studio.

Partiamo dai vantaggi.

Essere professionisti autonomi senza soci e/o collaboratori comporta diversi vantaggi. Il primo vantaggio è quello di essere veramente padroni della propria attività e delle proprie decisioni.

Il processo decisionale viene semplificato al 100% ed è relativamente semplice e veloce. Niente riunioni con soci o collaboratori. Niente conflitti.  Si diventa così gli unici artefici della propria sorte lavorativa. Nel bene e nel male!

Quello che ne discende è il grande senso di soddisfazione e gratificazione che deriva dal sentirsi autonomi. Soprattutto quando il professionista riscuote un discreto successo.

Altro vantaggio che può far gola a molti professionisti è quello di non dover ripartire gli utili dell’attività con nessuno.

E ora gli svantaggi.

Il professionista potrebbe non avere tutta l’esperienza necessaria per gestire da solo lo studio professionale. Non è una cosa da poco a ben pensarci. Così, potrebbero presentarsi carenze relative alla gestione dello studio professionale oppure alla mancanza di una vera organizzazione.

Il motivo è semplice. Il professionista è troppo preso dalla routine quotidiana ed è  occupato a portare a termine gli incarichi professionali che gli consentono di coprire le spese di studio.

A causa della mancanza di tempo, il professionista potrebbe avere delle difficoltà ad aggiornarsi su tutte le normative richieste dalla professione, considerata anche la crescente complessità e richiesta di specializzazione di qualunque libera professione.

Inoltre, più è ampia la gamma dei servizi professionali offerti dallo studio e maggiori saranno le problematiche che il professionista si troverà ad affrontare da solo. Una soluzione a questo tipo di problema potrebbe essere la specializzazione del professionista. L’abbandono di aree tematiche o di settori poco produttivi o remunerativi potrebbe rivelarsi una scelta vincente. Invece di occuparsi di tutto e di tutti, il professionista si può specializzare solo su determinate aree di intervento.

Il professionista inoltre potrebbe non disporre di mezzi finanziari o di un capitale minimo adeguato per finanziare lo studio in momenti di scarsa liquidità, in caso di investimenti urgenti o necessari da effettuare per l’acquisto di attrezzature o altro.

Come gestire al meglio allora uno studio professionale? Ecco qualche consiglio.

Il professionista individuale, unico titolare dello studio, porta sulle proprie spalle il peso e la responsabilità dell’intero studio professionale: la ricerca di clienti (il marketing), la gestione quotidiana dello studio (organizzazione), la definizione di un metodo di lavoro  e la ricerca delle risorse necessarie al funzionamento dello studio.

Tutte queste attività richiedono del tempo ed è proprio per questo che è buona norma documentare ogni politica o strategia adottata man mano che essa si presenta e prende forma. Anche qualora in studio si presentino situazioni impreviste si potrà far riferimento ad analoghe situazioni che si sono già manifestate in passato.

Un’altra soluzione potrebbe invece essere quella di esternalizzare alcuni servizi in outsourcing (budget permettendo). Così ad esempio attività poco remunerative o che richiedono ingenti risorse, possono essere affidate a terzi.

Allo stesso modo è utile il confronto con altri studi di colleghi amici e l’analisi di casi di successo (case history) di altri studi professionali. Esistono anche diversi indicatori e parametri che possono essere utilizzati per un confronto su margini di profitto e struttura dei costi. Sebbene queste analisi non rappresentino una soluzione a quelli che possono essere i problemi di gestione di uno studio professionale, possono senza ombra di dubbio indicare l’area di criticità e la reale portata.

Per concludere, mettendo su una bilancia i vantaggi e gli svantaggi qualcuno potrebbe obiettare che la bilancia penda più da un lato piuttosto che dall’altro e vedere ostacoli dove altri vedono opportunità, pensando che la strada per il successo sia tutta in salita. Ma come ha detto qualcuno (non ricordo chi però), la strada più facile non sempre è la migliore.

  1. salvatore piscitello 28 Giu 2012 | reply

    analisi perfetta.

  2. Alina 20 Lug 2012 | reply

    Concordo pienamente con tutto quello che avete scritto nel articolo.Io faccio parte della categoria degli svantaggi:) Gli ostacoli ci sono stati,ci sono ancora e ci sarano ma ci sono anche delle soluzioni.Certo che dipende sempre dalla gravità del problema e tante volte anche della strada che prendiamo.. :)
    Per me la strada per il successo(non che io sarei arrivata al successo..ho ancora tantissima strada da fare) e come una scala
    e se arrivi al successo devi stare molto attento ai gradini…
    Saluti.

    • Antonino Salvaggio 20 Lug 2012 | reply

      Gli ostacoli ci sono sempre, ma la cosa che fa veramente la differenza è superarli. Qualche giorno fa su Facebook scrivevo: “hai mille possibilità di fallire, ma non una sola valida ragione per non provarci”.
      Ciao

  3. Alina 20 Lug 2012 | reply

    Forse mi sono spiegata male(sarà perchè non vedo l’ora di andare in ferie)Non volevo dire che esiste una raggione per non provarci.
    E’ come dici te gli ostacoli bisogna superareli.
    Complimenti per l’articolo.Non tutti spiegano anche qualli sono i svantaggi.Abbiamo bisogno di sapere anche quali sono e a che cosa andiamo in contro.Poi si decide quale strada prendere.
    Conoscendo dei casi in qui hanno più o meno raggiunto il successo e pensavano che una volta arrivati in alto,sarebbero rimasti.. e non hanno più cercato di trovare soluzioni, per questo motivo mi sono permessa di fare il discorso della scala.
    Ciao

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