Come Affrontare il Cliente Aggressivo

Qualunque cosa tu faccia nella vita, l’avvocato, il commercialista, il medico, l’ingegnere, l’architetto, il geometra, etc., ti sarai sicuramente imbattuto in una particolare  tipologia di cliente: il cliente aggressivo.

Nell’ambito del normale rapporto cliente-professionista, può capitare di dover gestire telefonate o incursioni in studio di clienti arrabbiati, insoddisfatti o abitualmente aggressivi.

Se un cliente chiama per lamentarsi, significa che si aspetta qualcosa da noi o dal nostro studio, quindi è potenzialmente ancora interessato al nostro servizio professionale.

Come gestire allora le telefonate o le visite inaspettate dei clienti aggressivi (o arrabbiati)? Come porsi di fronte a queste persone? Quale atteggiamento o postura adottare con questo tipo di cliente?

Prestazioni Professionali Non Comprese in Parcella

Nel caso di prestazioni professionali continuative, il professionista ha diritto a essere remunerato anche per la consulenza successiva al pagamento della “parcella convenuta”, qualora ha svolto attività connesse ma ulteriori rispetto a quelle pattuite inizialmente.

A stabilirlo è la Corte di Cassazione, con la sentenza n. 16285 del 25 settembre 2012, che accoglie il ricorso di un dottore commercialista.

Vediamo più in dettaglio come si è svolto il processo, analizzando i fatti.

Un commercialista ricorre dinanzi al Tribunale per ottenere il pagamento dell’onorario a fronte dell’attività professionale svolta nei confronti del proprio cliente.

E Quando i Clienti non Pagano?

A causa della crisi di liquidità sempre più diffusa, le difficoltà di uno studio professionale ad incassare le parcelle, purtroppo, aumentano sempre di più.

Così, nonostante la cura, la dedizione e la passione per la professione svolta, il professionista perde motivazione ed entusiasmo con la conseguenza che a risentirne, spesso, è la stessa relazione di fiducia con il cliente.

Tensioni e obiezioni poi, possono seriamente e gravemente compromettere il rapporto di fiducia tra professionista e cliente.

Di fronte al momento del pagamento tutta la fiducia e il rapporto che si è instaurato con il cliente possono venir meno, e allora come professionista ti senti tradito e/o ferito nell’orgoglio.

I professionisti si trovano così a distinguere il loro portafoglio clienti in clienti “buoni” e clienti “cattivi” costruendo delle vere e proprie blacklist per quei clienti che presentano un potenziale rischio di insolvenza.

7 Domande per Gestire lo Studio Professionale

L’accelerazione del progresso tecnologico, la crescente autonomia della domanda dei clienti e l’estrema facilità con cui oggi si reperiscono le informazioni hanno determinato un incremento della complessità dell’ambiente in cui gli studi professionali operano.

Per questa ragione, la gestione di uno studio professionale richiede oggi, più di prima, un’attenta organizzazione al fine di avere una struttura agile e flessibile ma, allo stesso tempo, efficiente ed efficace.

Una efficiente organizzazione consente di definire meglio le strategie da adottare, sapere quali clienti tenere e quali no, prendere decisioni corrette ed aumentare la qualità nello studio.

E tutti noi professionisti sappiamo bene come il miglioramento della qualità all’interno dello studio professionale può avere effetti benefici per tutti i componenti dello studio.

Ecco Come Prepararsi al Rientro al Lavoro

Molte persone questa estate non hanno fatto vacanza ed hanno invece continuato a lavorare normalmente per tutto il mese di agosto.

In tanti mi hanno scritto su Twitter e su Facebook che si sono concessi solo il giorno di ferragosto e qualche breve gita fuori porta.

Se invece tu sei tra quelli che in questi giorni stanno rientrando in ufficio dopo le vacanze estive, probabilmente potresti essere vittima di quello che molti chiamano lo shock da fine ferie!

Soprattutto se stai osservando la tua scrivania piena di scartoffie e di cose da fare. Il solo pensiero di riprendere la normale routine buttandoti a capofitto sulle tante attività da portare a termine potrebbe generare in te un vero e proprio stress da rientro.

Il rapido cambiamento delle abitudini può comportare calo dell’attenzione, mal di testa, tosse e qualche volta anche dolori muscolari. Questi cambiamenti, soprattutto se avvengono in maniera brusca, ci possono veramente far star male per qualche giorno.

Per questo motivo è opportuno prepararsi in maniera ottimale al rientro in ufficio, per permettere al nostro corpo di abituarsi alle nuove abitudini di lavoro.

Ma in che modo ci si può preparare al rientro?