Come Trasformare Numeri in Idee

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Parliamoci chiaro! Ogni attività professionale, che si tratti di offrire consulenza o servizi, si basa sempre e comunque sul rapporto con le persone.

Non sempre è una strada facile da percorrere quella che riguarda l’esercizio di una libera professione, ma se hai deciso (come noi) di intraprendere un’attività autonoma, sia nel campo della consulenza che in altri campi, non c’è ombra di dubbio che devi operare con volontà, dedizione e spirito di sacrificio.

Negli studi di commercialisti, consulenti del lavoro, notai, avvocati ma anche ingegneri e architetti giusto per fare degli esempi, non è infrequente notare le luci accese dalla mattina presto fino alla sera tardi.

Una caratteristica comune a molti professionisti, (oltre a quella di far tardi) è quella di portarsi i compiti a casa. Di dedicare cioè del tempo a lavorare per il proprio cliente da casa magari prospettando la soluzione migliore per risolvere uno specifico caso o portare a termine una relazione.

Quello che spesso i professionisti lamentano è che questo tempo speso e/o impiegato per i propri clienti non viene adeguatamente ricompensato o semplicemente riconosciuto dai clienti stessi.

Se questo è vero, complice anche la crisi ed altri fattori che non sto qui ad elencare, è anche vero che spesso una parte delle colpe è del professionista che non riesce a far percepire il proprio operato. Scarsa comunicazione.  A volte, assenza totale di comunicazione. Si tratta di far aumentare la percezione della qualità del proprio servizio.

Ma come si fa? Facciamo solo qualche esempio!

Se sei un commercialista, non ho dubbi che sei molto bravo a districarti tra indici di economicità, indici di redditività e di liquidità. Ma sei proprio sicuro che il tuo cliente capisca ciò che hai fatto per lui? Sei sicuro che il tuo cliente comprenda cosa vuol dire che l’indice ROE della sua azienda è negativo? O voglia semplicemente sentirsi dire che la sua azienda è in perdita e deve correre ai ripari!! Oppure preferisca sentirsi dire che concedendo “importanti” dilazioni di pagamento ai propri clienti difficilmente potrà far fronte ai propri impegni finanziari.

E se sei un ingegnere edile sei sicuro che il tuo cliente voglia sentir parlare di come sei bravo ad eliminare le anomalie altometriche convesse o piuttosto voglia eliminare per sempre quegli orrendi dossi stradali davanti al cancello della sua villa privata (che puntualmente danneggiano l’auto ad ogni passaggio)?

Allo stesso modo, se sei un medico e sei un luminare della tua specializzazione sei proprio sicuro che il tuo paziente voglia sapere che la sua “artrite reumatoide è regredita progressivamente”? O forse sarebbe più felice di sentirsi dire che “può tranquillamente andare a casa con la sua famiglia, perchè non ha più nulla da temere dalla sua malattia”?

Ecco allora che la soluzione a questo problema di scarsa comunicazione è avere la capacità e l’abilità di trasformare i numeri in idee o concetti (se sei un commercialista), trasformare le anomalie altometriche convesse in dossi stradali (se sei un ingegnere) e dare serenità ai propri pazienti (se sei un medico), e gli esempi potrebbero continuare all’infinito…..

In base alle professione che eserciti, se ti va, continua anche tu con gli esempi nei commenti qui sotto (un piccolo esercizio per migliorare le proprie abilità).

 

  1. mucciolo elena 14 Feb 2012 | reply

    In effetti e’ vero quel che siu afferma nell’articolo ma io , proprio perche’ il contatto con il cliente e’ per me fonte di costante rinnovamento , tratto direttamente con tutti i clienti per poi pasciare il lato tecnico al professionista di riferimento .
    Il mio studio di consulenza nasce da una ventennale e piu’ esperienza nel volontariato che mi ha predisposto ai contatti umani , oltreche’ la mia formazione culturale e scolastica , infatti io tratto tutta la clientela , ne ascolto i problemi , dei cui risvolti a volte non ne e’ conscia , e li indirizzo verso il professionista piu’ adatto allo scopo da raggiungere ; pero’ non lasciando mai il contatto , tenendo ben saldo il timone anche con i professionisti .
    A ben vedere il professionista e’ un tecnico che deve tratatre i casi a seconda della disciplina ma in modo formale e quindi asettico , mentre io mi calo nella parte e dalla parte della clientela in modo da rendere piu’ chiaro e trasparente il rapporto tra essa ed il professionista .
    E’ stata una idea innovativa che forse ora trovera’ coronamento con la societa’ tra professionisti o di professionisti cosiccome disposto dalla recente legge
    saluti Mucciolo d.ssa Elena

    • Antonino Salvaggio 14 Feb 2012 | reply

      Vedo sempre di buon occhio la “chiarezza” e la “trasparenza” nei rapporti tra professionista e cliente. Ne avevamo parlato anche in questo articolo quando abbiamo affrontato il tema della credibilità!
      Ottima riflessione. Grazie.

  2. Luigi 14 Feb 2012 | reply

    A mio modesto giudizio racconto una piccola esperienza, avendo collaborato per qualche anno con varie società per vendere mutui, dove bisognava spiegare al cliente cose molto tecniche dove il cliente rimaneva assorto ed attento ed una sola semplice, la tua parcella pari al 3% del mutuo erogato, che all’istante ti accorgevi che il cliente rimaneva impetrito. Poi quando, come peraltro spesso succede nella realtà italiana, i clienti si rendevano conto che non potevano impegnarsi con una obbligazione certa (il contratto di compravendita immobiliare) avente una precisa scadenza senza la certezza dell’erogazione del mutuo (basta un documento non corretto o una visura ipotecaria fatta male per mandare a monte tutta la pratica) allora tornavano con le mani giunte in segno di preghiera affinchè li aiutassi. Li la parcella non lasciava perplessità ne resistenze. Ora questa è una pratica che io definirei mediamente complessa per un professionista per cui pur se talvolta risulta elevato il compenso trova un riconosciuto e valido consenso.Ciò è dovuto anche al fatto che il cliente paga alla fine una sola volta e per tutto il servizio reso (con successo naturalmente).
    Non si può dire lo stesso se si va da uno specialista in medicina che solo per guardarti (una 1^ visita)senza ausilio di strumenti di indagine particolari ti prende 150 euro ai quali seguiranno altre parcelle per le visite successive, o quando un legale ti chiede 100 euro per un ricorso al codice della strada dove magari la multa è di 80 euro. Questo è incomprensibile ed inspiegabile non solo per me ma per la maggioranza di tutti quelli che lavorano e guadagnano meno di 1200 euro al mese.
    Egregi professionisti darevi una controllata.
    Per la cronaca io che non sono avvocato ho vinto 50 ricorsi al CdS tra Prefetto e GdP prendendomi 20 euro a verbale e il 15 % della sanzione sulle multe da Autovelox.

    • Antonino Salvaggio 14 Feb 2012 | reply

      Grazie per il contributo. E’ bello e soprattutto costruttivo sentire il parere dei “clienti” dei professionisti….
      :-)

  3. Luigi 14 Feb 2012 | reply

    Infine e concludo l’intervento precedente aggingo che molti professionisti (medici,avvocati,geometri,Ingegneri) hanno poco chiaro il concetto di prestazione intesa come servizio o prodotto che si offre, per cui danno per scontato che il cliente paghi sulla fiducia, peraltro presunta, dato che il cliente è li solo perchè si è ascoltato il consiglio di qualcuno. In altre parole la conoscenza non è per diritto garanzia soprattutto quanto questa non viene compromessa.Nè è prova il fatto che in Italia vi è un discreto numero di soggetti che esercita professioni abusivamente solo perchè utilizza tariffe più basse. E’ arrivato il momento che i professionisti finalmente si conquistino l’onorario.
    grazie !

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