Scioglimento senza Liquidazione di una SNC e SAS

La scorsa settimana mi sono occupato di un interessante caso che voglio condividere con te che leggi. Una società di persone (si trattava di un centro di elaborazione dati facente capo ad alcuni professionisti) che per una serie di motivi dei soci intendeva cessare l’attività.

Quello che abbiamo imparato è che la fase di scioglimento di una società è la più delicata nella vita della società in quanto, oltre alle varie difficoltà che si possono incontrare, è accompagnata nella maggioranza dei casi dalla sfiducia, dall’astio e dalla demotivazione dei soci (sia soci amministratori che non), che rendono l’operazione molto più complessa.

Alla fine è andato tutto bene e lo scioglimento della società è avvenuto senza la liquidazione ed  in maniera quasi indolore per i soci e con l’accordo di tutti. Una bella esperienza vissuta, sia dal punto di vista tecnico che umano (emozionante e triste allo stesso momento, dopo 20 anni di storia della società).

Lo scioglimento senza liquidazione di una società in nome collettivo o una società in accomandita semplice è infatti possibile qualora la società non abbia debiti e crediti (crediti IVA, autoveicoli, immobili intestati, rapporti pendenti con dipendenti, vertenze di lavoro o altro).

In caso di scioglimento senza liquidazione della società il notaio nell’atto di scioglimento dovrà indicare la persona tra i soci che per dieci anni conserverà i documenti e le scritture contabili della società.

Sollecitare i Rimborsi all’Agenzia delle Entrate

Per pagare subito, ma per incassare crediti erariali… c’è sempre tempo. No. Nel caso in cui vantiamo un credito fiscale, opportunamente chiesto a rimborso nella dichiarazione dei redditi, fatto salvo la correttezza della dichiarazione presentata è sempre possibile fare un sollecito recandosi all’Agenzia delle Entrate di competenza e presentare una semplice istanza in carta semplice dopo avere verificato tramite una interrogazione a video lo stato del rimborso.

Imposta di Registro su Locazioni

Il post di oggi nasce in risposta ad un quesito pervenuto in email questa mattina. Nella mail mi si chiede quale sia il termine utile per l’Agenzia delle Entrate per richiedere il pagamento dell’imposta di registro per le annualità di cui si sia omesso il pagamento per un contratto di locazione regolarmente registrato.

Così, visto che la risposta può essere di interesse generale ed interessare quindi una platea più o meno vasta di lettori, ho deciso di pubblicare la risposta nel blog.

Il termine per la prescrizione è il quinto anno successivo al termine entro il quale si è registrato l’atto, ma l’imposta accertata in via definitiva si prescrive nel termine di dieci anni.

Ricordiamo che l’imposta di registro è l’imposta che grava sulle locazioni di immobili e va versata in misura del 2% del canone annuo moltiplicato per il numero delle annualità, in caso di fabbricati ad uso abitativo.

Rette Asili Nido

E’ ancora presto per la denuncia dei redditi, lo so! Ma oggi parlando con un amico, ho notato che non tutti conservano le ricevute e le spese da scaricare (detrarre) nella dichiarazione dei redditi.

In particolare notavo come spesso la gente dimentica facilmente che le spese sostenute per il pagamento di rette per asili nido, pubblici e privati sono detraibili.

La misura della detrazione è del 19% con un massimo di 632 euro per ogni figlio, con un risparmio dunque di 120,08 euro.

Il mio personale consiglio è sempre quello di conservare tutte le copie e gli originali delle spese che si sostengono durante l’anno in un’apposita cartellina da consegnare al commercialista per la corretta compilazione della dichiarazione dei redditi.

Detraibilità delle Spese per Acquisto di Abbonamenti ai Servizi di Trasporto Pubblico

Altro chiarimento a seguito di un quesito pervenuto al nostro indirizzo email. Ci viene chiesto se l’acquisto di abbonamenti ai servizi di trasporto pubblico possono essere detratti dalla dichiarazione dei redditi.

Essendo un quesito di pubblico interesse, abbiamo pensato di rispondere direttamente sul blog.

Le spese per l’acquisto di abbonamenti ai servizi di trasporto pubblico locale, regionale e interregionale, non superiori a 250 euro possono essere detratte dall’Irpef nella misura del 19%, con un risparmio massimo di imposta di 47,50 euro.

La detrazione non spetta invece se le stesse spese sono già deducibili dal reddito di impresa o di lavoro autonomo.

Poichè la normativa in vigore potrebbe subire variazioni e modifiche, consiglio sempre di accertarsi che la norma sia ancora valida al momento di compilare la denuncia dei redditi.

NEWER OLDER 1 2 27 28 29 30