Illeggittima l’Acquisizione Documentale senza l’Autorizzazione

Leggendo i quotidiani economici e la rassegna stampa degli ultimi due giorni (avevo qualche arretrato da leggere, lo so!) il mio occhio è caduto su una notizia che ha suscitato il mio interesse: la sentenza n. 6909 di alcuni giorni fa che chiarisce che è illeggittima l’acquisizione documentale senza autorizzazione.

Se ricordi, l’articolo 52 del Dpr 633/1972 prevede che i verificatori per accedere nei locali destinati all’esercizio di attività commerciali, agricole o professionali per eseguire controlli devono essere muniti di un’apposita autorizzazione. Qualora si tratti di locali adibiti anche ad abitazione è necessaria l’autorizzazione del Procuratore della Repubblica. Se, invece, in questi locali non si svolge alcuna attività, l’accesso può essere eseguito solo previa autorizzazione del Procuratore della Repubblica, motivata da gravi indizi di violazioni.

La sentenza n. 6909 della Cassazione chiarisce che l’accertamento è nullo se vi è stato un accesso presso lo studio del commercialista, adibito anche ad abitazione, per acquisire la documentazione fiscale, in assenza di autorizzazione della Procura della Repubblica.

Ecco Come Sospendere la Rata del Mutuo

Ti sarà sicuramente capitato recentemente di sentire almeno una di queste frasi “non riesco più ad arrivare a fine mese” oppure  “non so se riescirò a pagare la rata del mutuo questo mese“. A me è capitato spesso di sentire queste frasi nelle ultime settimane.  Eppure già da qualche  tempo esiste la possibilità di sospendere la rata del mutuo.

Il perdurare della crisi economica mondiale e la continua perdita di molti posti di lavoro, poi, hanno spinto l’ABI (Associazione Bancaria Italiana) in accordo con le associazioni dei consumatori, a prorogare al 31 luglio 2011 la data per la presentazione delle domande per la sospensione delle rate dei mutui.

La proroga come si legge nel comunicato dell’ABI, si è resa necessaria per supportare le famiglie che si trovano ancora in situazione di momentanea difficoltà.

Ma come sospendere le rate del mutuo? E quali requisiti occorrono?

Come nominare e rinominare correttamente files e cartelle di lavoro

Nominare correttamente cartelle e files è estremamente utile e importante, soprattutto nel caso in cui si condividano i documenti elettronici con più persone.

Tutte le persone che condividono gli stessi documenti infatti devono essere in grado di accedere a cartelle e files col minimo sforzo. E questo,  indipendentemente dal fatto che i files siano archiviati sul disco fisso, sulla pen drive o su internet usando uno dei tanti servizi di gestione e condivisione documenti.

Ma quali sono le regole da seguire per archiviare correttamente cartelle e documenti? Di seguito puoi trovare qualche suggerimento utile.

Il primo consiglio da dispensare subito è il seguente: usare correttamente le cartelle per ordinare files e  documenti elettronici. L’uso delle cartelle permette di evitare lunghi elenchi di files nei quali è difficile orientarsi e che tendono a stancare l’occhio.  E’ opportuno dividere i files in cartelle e sottocartelle ripartendoli secondo criteri logici ed immediati. Così facendo ci si stanca meno e si riducono i tempi di ricerca.

La Redazione del Documento Programmatico sulla Sicurezza

Entro il 31 marzo prossimo, in ottemperenza agli obblighi previsti dal Dlgs 196/2003 (Codice Privacy), deve essere aggiornato o redatto per la prima volta il Documento Programmatico per la Sicurezza.

La redazione del D.P.S. è obbligatoria per i titolari dei trattamenti dati operativi alla data del 31 marzo nonchè per quelli che iniziano per la prima volta l’attività, che trattano dati sensibili mendiante strumenti elettronici.

L’aggiornamento del DPS dovrà essere obbligatoriamente effettuato solo nel caso in cui siano avvenute delle modifiche sostanziali nella struttura rispetto all’anno scorso (variazioni di luoghi fisici o nel sistema informatico, ad esempio).

Nel caso in cui la struttura non sia cambiata rispetto a quanto già rilevato per la stesura del D.P.S. precedente, è sufficiente produrre una semplice dichiarazione di aggiornamento.

PEC: sei sicuro di sapere tutto?

Sapevi che la PEC non rileva la lettura degli allegati alla posta certificata?

La posta elettronica certificata PEC è un servizio di posta elettronica con il quale è possibile inviare e-mail con valore legalmente equiparato ad una raccomandata con ricevuta di ritorno, come previsto dalle norme vigenti.

La Posta elettronica certificata, denominata per comodità PEC, presenta oltre che tutte le caratteristiche delle normali caselle di posta elettronica anche dei meccanismi che consentono di associare l’identità di una persona e/o aziende e/o ente ad una determinata casella e di avere la certezza della ricezione della comunicazione. Il 25 gennaio 2011 è entrato in vigore il Codice dell’Amministrazione Digitale che disciplina l’equipollenza, della PEC (Posta Elettronica Certificata) alle notificazioni effettuate a mezzo posta cartacea.

Ma quali sono i punti deboli della PEC?

Come Creare un Preventivo Professionale Efficace

Oggi,  le possibilità di essere contattati tramite telefono, fax, sito internet o email sono davvero tante. In tutti questi casi è opportuno fare in modo che il potenziale cliente rilasci allo Studio una qualsiasi informazione di contatto per non precludersi la possibilità di poterlo ricontattare successivamente (un numero di telefono, un numero di fax, o un indirizzo email).

Dopo il primo contatto, è  possibile infatti ricontattare il cliente inviando una email di benvenuto, oppure se abbiamo il suo recapito postale anche una lettera di presentazione. Nel caso invece che il cliente abbia inoltrato una precisa richiesta di consulenza, ad esempio compilando un form presente sul sito internet, oppure aver inoltrato un fax,  il professionista può inviare un preventivo. L’invio del preventivo va fatto solo dopo aver compreso le esigenze e/o le richieste del cliente ed aver valutato se lo Studio ha al proprio interno le risorse necessarie per fornire la consulenza richiesta.